Il futuro dei social, Trump, Musk e le verità alternative sui roghi di Los Angeles

Nella conferenza stampa di fine anno, la prima ministra Giorgia Meloni ha difeso a più riprese Elon Musk. Il fulcro della sua narrazione è che il magnate non rappresenti “un pericolo per la democrazia” e che il problema sia solo la sua appartenenza di politica. Il poverino verrebbe attaccato solo perché “non è di sinistra?”.

Realtà vs. racconto della premier

Elon Musk e Donald Trump sui loro social (il primo possiede X.com, l’altro Truth) non vengono criticati per partito preso, ma perché raccontano bufale che casualmente riguardano chi non appartiene al loro schieramento politico.

Un esempio? Il proprietario di X ha riesumato dei casi di abusi sessuali che si sono svolti tra gli anni Ottanta e i primi anni del 2010 per chiedere le dimissioni del primo ministro inglese Keir Starmer – casualmente laburista – che sarebbe stato “profondamente complice degli stupri di massa in cambio di voti”. Musk ha anche affermato che “centinaia di migliaia” di ragazze sono state “prese di mira senza pietà”. 

Non c’è nulla di vero, i numeri citati dall’imprenditore sudafricano sono sballati, e Starmer, che all’epoca era procuratore generale, non è mai stato accusato di qualcosa ed ha fatto il possibile per riaprire casi di abuso su minori che erano stati archiviati. Ma nel mondo dei social senza fact checking vince la legge del più forte. E oggi il più forte è Musk e la rete di persone influenti che lo sostengono. Le sue bufale diventano verità, mentre i fatti si perdono lontani all’orizzonte.

I roghi di Los Angeles

Perché Los Angeles sta bruciando? I motivi sono semplici, precipitazioni quasi assenti da 6 mesi che hanno reso il terreno molto secco, e quindi più soggetto agli incendi, unito a forti venti che hanno favorito la propagazione delle fiamme (e impediscono l’utilizzo degli elicotteri e degli aerei anti-incendio). Uno degli effetti del cambiamento climatico, visto che dei 20 peggiori incendi nella storia dello stato, quindici sono avvenuti tra il 2014 ed oggi. A peggiorare il quadro sono poi arrivati i tagli sul bilancio cittadino che hanno toccato anche i vigili del fuoco. 

Ma per Musk e Trump il riscaldamento climatico non esiste, l’unico problema che hanno gli Stati Uniti è la Dei (diversity, equality, and inclusion), le politiche di aziende e organizzazioni pubbliche per promuovere l’uguaglianza e l’inclusione. Il figlio del presidente eletto, Donald Trump Jr, ha scritto su Truth Possiamo ribattezzare la Dei come Die (ovvero morire), visto che è quello che sembra stia accadendo alle persone vittime di chi pone il woke molto al di sopra della competenza?”.

Su X Musk ha condiviso un post in cui Chaya Raichik, spacciatrice di narrazioni anti-Lgbtq, scrive: “Vi presento Kristin Crowley. Si vanta di essere la prima capa dei vigili del fuoco di Los Angeles, donna e Lgbtq. Promuovere la cultura di Dei è la sua priorità. Questo vi fa sentire più sicuri?”. Gli fa eco James Woods, un tempo attore per Scorsese e Oliver Stone, ed oggi conosciuto soprattutto come fervente sostenitore di Trump, che su X ha postato uno screenshot con la biografia in cui la capa dei vigili del fuoco di Los Angeles promette di aumentare la rappresentanza nel suo dipartimento. “Anche riempire le cisterne d’acqua sarebbe stata una priorità gradita, ma credo che fosse troppo impegnata a promuovere la diversità”.

La mancanza d’acqua negli idranti

Alla fiera della bufa non poteva mancare il presidente eletto. Ha scritto su Truth che “Il governatore Gavin Newscum (che in realtà si chiama Newsom, Trump ha volutamente storpiato il suo nome per utilizzare il termine scum ovvero feccia) si è rifiutato di firmare la dichiarazione per il reintegro delle acque che gli era stata messa davanti e che avrebbe permesso a milioni di galloni d’acqua (…) di fluire quotidianamente in molte parti della California (…). Voleva proteggere un pesce essenzialmente inutile (…) ma non si è preoccupato della gente della California”. 

Che la presenza di un maggior numero di pompieri eterosessuali bianchi avrebbe potuto evitare il disastro di Los Angeles si commenta da sé. Come il post del presidente eletto che si inventa una dichiarazione di reintegro delle acque che nella realtà non esiste Sulla carenza di acqua negli idranti esiste una spiegazione semplice: c’era una domanda d’acqua che ha sopraffatto le possibilità dell’infrastruttura idrica nelle zone colpite dagli incendi. Ma ormai sui social è diventato sempre più facile abbandonarsi a teorie complottiste…

Questa narrazione è il trionfo della propaganda, e a me ricorda i principi sostenuti dal ministro del Reich Goebbels.

Lascia un commento