Strana questa cosa dei viaggi, unanvolta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
Ho veramente voglia di partire.
(G. Vidal)
Camminare da solo è possibile, però il buon viaggiatore sa che il gran viaggio, quello della vita, richiede
compagni.
(D. H. Camara)
Il viaggiatore viaggia solo e non lo fa per tornare contento, lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento.
(Mercanti di Liquore)
Comunque la spedizione mi dava una buona ragione per rimettermi in viaggio, per riprovare quella gioia unica che solo i drogati di partenze capiscono, quel senso di libertà che prende nell’arrivare in posti dove non si conosce nessuno, di cui si è solo letto nei libri altrui, quell’impareggiabile piacere nel cercare di conoscere in prima persona e di capire.
(T. Terzani)
Partire è come partorire: all’inizio fa male, ma dopo sei contento. Stare in un Paese diverso è scoprire che non si vive solo come a casa nostra, ma in tanti altri modi. Tornare è riprendere possesso della propria
pelle, col proposito di farne buon uso. Quindi viaggiare (partire-stare-tornare) è un bel modo di prendersi una vacanza da se stessi.
(P. Roversi, S. Blady)
Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove
sei.
(C. Bukowski)
Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire.
(E. Flaiano)
Non è vero che i viaggi avvengono nella testa, che si può viaggiare rimanendo a casa, che si possono
fare viaggi stupendi con la mente. No, non è vero. Il viaggio nasce nella testa, matura, ma per esistere
ha bisogno di assorbire linfa attraverso i sensi, toccare, sentire, annusare, assaggiare.
Quello mentale è un sogno, non un viaggio…
(M. Aime)
Per mettersi in viaggio c’è bisogno della nostalgia di qualcosa.
(S. Tamaro)
Il viaggio è movimento. Non solo del corpo, anche della percezione. Il viaggio è un reinventarsi continuo dei nostri sensi davanti a paesaggi e volti nuovi.
(M. Aime)
Talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile piuttosto che non partire mai.
(G. Faletti)