Divenni partigiano
dopo aver disertato l’esercito
l’8 settembre 1943.
perché lo era la mia famiglia.
Dal carcere mio cugino Medardo Anderlini
per lettera mi spiegava la teoria marxista e leninista
mi raccontava la vita di Gramsci
e brani di storia del movimento operaio.
Iniziai organizzando i primi gruppi di SAP
e nel gennaio 1944
lo sciopero della Ducati di Bazzano.
I cinquecento operai della fabbrica
manifestarono in piazza contro la guerra
i tedeschi ed i fascisti.
Anche le donne parlarono
dal balcone del municipio
chiedendo pane libertà e pace
mentre gruppi di partigiani armati
erano appostati in punti chiave del paese
per proteggere la manifestazione.
In seguito mi occupai del battaglione Artidi
e della 5° Zona Gap
dai 18 che eravamo all’inizio
in pochi mesi eravamo diventati migliaia.
Per sfuggire ai nazifascisti
il partito mi chiese di spostarmi a Gombola.
Anche in montagna
ho fatto il mio dovere.
Alla guida del battaglione fratelli Artioli
ho organizzato tante azioni di guerriglia
spesso intrecciate a scioperi
e manifestazioni di massa.
In combattimento mi hanno ferito
alla spalla e al braccio
per sfuggire alle grinfie dei fascisti
ho anche finto di essere morto.
Nel febbraio del 1945
avevano messo una grossa taglia
sulla mia testa.
Per sfuggire alla cattura
ho fatto stampare un santino.
Questo era il testo
“Il 18 febbraio 1945 in Gombola
cadeva offrendo l’ultimo sorriso dei suoi 29 anni
Anderlini Mario.
In quest’ora di dolore lo ricordano
i fratelli la sorella la fidanzata i cognati cognate
nipoti e parenti tutti
che con imperituro affetto
conserveranno il suo ricordo.
Mario! nel dirti addio ci si strazia il cuore
e con noi in un unanime pianto
sono tutti coloro che ti ebbero caro.
La tua vita così tragicamente recisa
sia offerta all’eterno giudice
affinché ridoni la pace e l’amore fra i fratelli
e la concordia degli animi ritorni a risplendere
sul suolo della nostra Patria insanguinata”.
Questa poesia fa parte di una raccolta che ha scritto qualche anno fa per raccontare le storie di tanti partigiani. La formula scelta per rappresentarli è quella del verso libero sul modello dello Spoon River. Il libro lo trovate in vendita qui.