La Juventus nelle parole di chi l’ha resa grande (nona puntata)

“Cara Signora, mi tolgo il cappello
il suo nome è una stella nella curva del cielo
il suo nome rimbomba della terra alla luna.
Mi vesto a festa, lancio i coriandoli
il suo nome è un nome
che si legge anche Torino.
Il suo nome è una montagna
di tanti scudetti,
agli altri la manfrina, una lacrima, un peto.
Il suo nome è il migliore, il suo nome è il più
forte.
Tu dici: sono gob. E gli altri: sono morto.
Il suo nome si allunga,
si contorce in un lamento ma resta l’idea in tutte le genti.
Si restringe, si allunga, fa eco rotondo
che perda che vinca tra i primi del mondo.
Juventus, gridano,
o Goba o Madama,
sei forte, sei cattiva, fai girare le scatole.
Ma un’altra non c’è
e nessuno è stanco
di soffrire e cantare il tuo nero e il tuo bianco ”.
(Giovanni Arpino)

“La Juventus è come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un’altra. Non molla mai, e la sua forza è nell’ambiente”. (Giovanni Trapattoni)

“Nei momenti difficili di una partita, c’è
sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello,
a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è
il motivo per cui la Juventus ha vince anche quando
non te l’aspetti ”.
(Gianni Agnelli)

“La Juve è qualcosa di più di una squadra, non so dire cosa, ma sono orgoglioso di farne parte”.
(Gaetano Scirea)

“Gli juventini sono fratelli, non avvertono l’affetto che nel distacco. Sbandati dal turbine, cercano ora di tessere una trama, sia pur sottile, che li leghi e li renda presenti gli uni agli altri. Vi riusciranno, perché tutto riesce nella Juventus! Detto fatto: si fonda un bollettino, un passe-par-tout, che dovrà raggiungere il fronte, insinuarsi nelle trincee e, richiedendolo il bisogno, finire nelle retrovie…” .
(Hurrà, periodico ufficiale della Juventus)

“La Juventus rispecchia il mio modo di pensare e vivere, Nonostante giocassi in una delle squadre più forti del mondo, la caratteristica dominante era il low profile: non eccedere nell’entusiasmo, non esagerare, nel bene e nel male”. (Gianluca Pessotto)

(Su Michel Platini) “L’abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras”.
(Gianni Agnelli)

“Boniperti, al 9’ una sua prodezza porta la Juve in vantaggio. Pareggia quel bassotto facinoroso di Pesaola, ma prima della mezz’ora Boni concede il bis. Gianni Agnelli e Raimondo Lanza di Travia se la ridono in tribuna. La verità è che il giovane presidente conosce il mondo per pungolare quel biondino. Gli ha promesso il suo orologio d’oro se avesse segnato nei primi minuti e glielo darà. Agnelli mantiene sempre le promesse”.
(Vladimiro Caminiti)

(Su Zibì Boniek) “Bello di notte”. (Gianni Agnelli)

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