La strada del ritorno ha sempre qualcosa di malinconico. Una leggera tristezza.
(B. Yoshimoto)
Chi va e torna, fa buon viaggio.
(Proverbio italiano)
Felice chi, come Ulisse, ha fatto un bel viaggio.
(J. Du Bellay)
Il continuo viaggiare alla lunga stanca, le novità che ben presto non sono più novità, tutte quelle persone sempre eguali con le loro situazioni e i loro rapporti sempre eguali, la vista del paesaggio che si avvicina e si allontana sempre eguale, le condizioni sempre eguali che si ripetono sempre eguali, condizioni di clima di amicizie di inimicizie, condizioni politiche naturali mediche eccetera.
(T. Bernhard)
A volte è quasi meglio viaggiare che arrivare.
(R. Pirsig)
Il saggio non pensa mai di essere arrivato…
(Anonimo)
C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Da sè stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.
(A. Tarkowsky)
Non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta.
(G. G. Marquez)
Non smetteremo di esplorare E alla fine di tutto il nostro andare
Ritorneremo al punto di partenza
Per conoscerlo per la prima volta
(T. S. Eliot)
Sempre nei viaggi lunghi ci sono momenti in cui il viaggiare appare di colpo del tutto futile e si prova
nostalgia, ci si sente stanchi o soprattutto annoiati, nulla che piaccia e tutto che tedia
(W. Dalrymple)
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in
ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “non c’è
altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si
è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
(J. Saramago)
Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.
(N. Mandela)
Aver casa è bello dolce il sonno sotto il proprio tetto, figli, giardino e cane. Ma ahimé, appena ti sei riposato dall’ultimo viaggio,
già con nuove lusinghe il mondo lontano t’insegue.
Meglio è patire nostalgia di casa
e sotto l’alto cielo essere,
col proprio struggimento soli.
Avere e riposare può soltanto
l’uomo dal cuore tranquillo,
mentre il viandante sopporta stenti e pene
con sempre delusa speranza
più facile è l’ampliamento di un viaggio
più facile che trovar pace nella valle natia,
dove tra gioie e le cure ben note
solo il viaggio sa costruirsi la via.
Per me è meglio cercare e mai trovare
che legarmi stretto a quanto mi è vicino,
perché in questa terra, anche nel bene,
sarò sempre un ospite e mai un cittadino.
(H. Hesse)