Il viaggio lampo del Presidente del premier Meloni a Mar-a-Lago – ovvero nella residenza di Donald Trump – ha portato ad una serie di polemiche tra maggioranza ed opposizione, soprattutto legate alle indiscrezioni pubblicate dall’agenzia di stampa Bloomberg: il governo italiano avrebbe firmato con le aziende di Elon Musk un accordo per la fornitura di telecomunicazioni per un corrispettivo di un miliardo e mezzo di euro.
Ieri Palazzo Chigi ha smentito questa ricostruzione con una nota: “La Presidenza del Consiglio dei Ministri smentisce che siano stati firmati contratti o presi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’utilizzo del sistema di comunicazione satellitare Starlink”.
Un’opportunità?
La possibilità che il governo firmi un accordo con Musk non sembra campata in aria, visto che uno degli esponenti della maggioranza – Matteo Salvini – ha affermato che “un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità”. E ancora “Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere”.
Unione Europea vs. Italia
Lo scorso 16 dicembre la Commissione ha firmato un contratto con il consorzio SpaceRise per realizzare Iris, acronimo che significa “Infrastruttura per la Resilienza, l’Interconnettività e la Sicurezza via satellite” e indica un gruppo di 290 sateliti che dovrebbero finire in orbita e dovrebbero offrire un servizio di connettività sicura ai governi che servirà per esempio a gestire le frontiere e le situazioni di crisi, ma anche per assicurare la banda larga ad alta velocità alle imprese e ai cittadini.
Il costo per le casse dello Stato Italiano dovrebbe aggirarsi sui 750 milioni di euro. Il progetto è in ritardo, correre ora ai ripari con il ricorso all’amico americano potrebbe dare qualche vantaggino di breve periodo ma potrebbe domani creare problemi di dipendenza verso gli Stati Uniti. Da un governo “sovranista” ci aspetteremmo un comportamento diverso.